Abbiamo quasi nostalgia dei #NoPonte.
Almeno erano carini, nella loro francescana e intransigente battaglia per l’eco-sistema, convinti che il problema ecologico più importante fossero gli uccellini che nidificano a Scilla, dimenticando gli ettolitri di cherosene sversato nello Stretto dai traghetti.
Facevano tenerezza, ma sono svaniti nel nulla, sostituiti dai #PonteForse, dai #meglioil tunnel e dall’ultimo ritrovato della comunicazione giallorossa, sponda piddina: gli #attraversandoinbicicletta.
Proprio così: non ce ne frega nulla di quale sarà la soluzione tecnica, ponte, tunnel, cavalcavia, l’importante è che sia economicamente sostenibile (ma per chi?), sicura (e certo, di solito si progettano le opere perché crollino) e attraversabile in bicicletta.
Come abbiamo fatto a non pensarci prima?
In realtà il Ponte (o il tunnel) non si sono fatti per questo: mancava la decisiva previsione di una bella ciclabile con vista sulle cozze di Ganzirri o inglobata in un budello di cemento sotto il livello del mare, una robetta eco-chic che impreziosisse l’ordine del giorno di una Commissione (un’altra) che avrà il mandato di scegliere la “soluzione migliore”.
La reginetta della proposta più “figa” del decennio è una Ministra (a lei piacerebbe così), anche lei “a la page“, salottiera quanto basta per non poter non sentire i gridolini di ammirazione degli amanti radical-chic delle due ruote, felici per questa illuminante novità: Paola De Micheli, piddina dallo sguardo intelligente, se ne frega dei progetti pronti e cantierabili, di circa settecentomila euro già spesi, degli studi di fattibilità e di impatto ambientale del ponte; e se ne frega anche un po’ del lodo Cancellieri, il vice-Ministro cinque stelle che ha riesumato un non-progetto del tunnel, per il gusto di mettere l’impronta della sua mano sulla prima colatina di cemento.
Lei vuole una cosa ciclabile, sicura e sostenibile, esattamente in questo ordine.
Quanto ci sei mancata, Paoletta.
In un colpo solo ha cancellato anni di battaglie #NoPonte della sinistra NIMBY e alternativa, le risate sul Berlusconi pontista, le paturnie ecologiste e persino il benaltrismo grillino.
E’ bastato un cinguettio a tarda sera, dopo il the delle 17 e prima di un Toscanello.
Fate quello che volete fra Scilla e Cariddi, basta che si possa passare in bicicletta.
Ipse dixit.