“Ultimi fra gli ultimi”.

La squadra Crimor arresta Totò Riina

“Arrestate Totò Riina”.
Il 15 gennaio del 1993 la squadra Crimor, (poi smantellata),capitanata dal Colonnello Di Caprio, “Ultimo”, arresta Totò Riina, nell’Operazione Belva.
La squadra era formata da giovani Carabineri, per lo più ventenni, tutti con un nome di battaglia: Omar, Aspide, Arciere e Vichingo.
Mesi e mesi senza dormire, senza mangiare, limitando relazioni e comunicazioni, con l’obiettivo di arrestare “la Belva”, il “Capo dei Capi”, con la loro divisa e il Tricolore come unici alleati.
Alcuni di loro saranno dimenticati, altri apertamente osteggiati, perché gli eroi difficilmente hanno in vita ciò che meritano.
Eppure servirono l’Italia, liberarono la Sicilia da uno dei più spietati criminali del secolo e non lo fecero per denaro, ma per onore.

E in una terra come la Sicilia l’onore dei servitori dello Stato vale doppio, contrapposto al finto onore dei mafiosi e dei loro fiancheggiatori. Ultimo e i suoi uomini rappresentarono un unicum dopo decenni di ragazzi in divisa mandati al massacro, con mezzi ed equipaggiamento scarsi e anche una rete di connivenze che non risparmiava niente e nessuno.

Quelli di Crimor lo sapevano e non si fidavano di nessuno.

Avevano solo un ossessione: catturare un mezz’uomo disgustoso, che era riuscito a peggiorare, se possibile, e rendere ancora più disumano un fenomeno criminale che pesava come un macigno sul passato, sul presente e sul futuro dei Siciliani e dell’Italia.

La mafia stragista era nata con Totò u Curtu e quelle immagini, quei passamontagna, quelle braccia levate al cielo, riconciliarono, anche solo per un momento, il Popolo con lo Stato.

Grazie a quei Carabineri.

Grazie a Crimor.

Grazie a Ultimo, Arciere, Omar, Aspide e Vichingo.
“Ultimi tra gli ultimi”.

Autore dell'articolo: Paolo Di Caro

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