da bibenda.it
Piangiamo un pezzo di Etna che non recupereremo più.
Silvia Maestrelli ci ha lasciato venerdì scorso. Piangiamo un pezzo di Etna che non recupereremo più perché Silvia era unica, non replicabile nel lavoro e nel sorriso.
L’Etna non esisterebbe senza la sua capacità magnetica di far innamorare di Lei anche chi non è nato alle pendici del Vulcano.
E Silvia Maestrelli è appartenuta a questa categoria: una vignaiola e un’imprenditrice di grande livello, dal cuore enorme e dalla passione smisurata per questo fazzoletto di terra nera forgiato dal fuoco e irruente come la lava che sgorga dalle sue bocche.
Una passione che l’ha portata a far crescere Tenuta di Fessina, fino a farla diventare un punto di riferimento per la produzione dei vini da Nerello e Carricante, lavorando sulla qualità ai massimi livelli, sull’enoturismo, sull’accoglienza in vigna e in cantina come professione e come missione.
Con Silvia se ne va una testimone della crescita di questo fenomeno, ma soprattutto ci lascia una grandissima donna del vino, la prima a crederci davvero, quando in pochissimi avrebbero scommesso un centesimo, che lascerà un vuoto difficilmente colmabile.
La Fondazione Italiana Sommelier ti ringrazia, Silvia, per quanto ci hai regalato, per tutto quello che ci hai fatto scoprire e insegnato.
Il Signore ti protegga dal Cielo di Sicilia e mantenga la magia del tuo sorriso.