Il Professore guardava lontano.
La fantasia era un incantevole pretesto per raccontare il mondo, il suo mondo, ordinato da meccanismi forgiati dalla (e nella) Tradizione, ricordare agli ignavi l‘esistenza del bene e del male, schierarsi, partecipare.
Tolkien è stato un interventista della Storia, un immaginifico creatore di saghe e di popoli tutte vichianamente riconducibili alla realtà delle esistenze materiali di ciascuno.
E la Storia la fanno tutti, ciascuno con un compito e una missione: gli Uomini di stirpe regale, gli efebici Elfi, i Nani guerrieri con i visi bruciati dal sole, i tranquilli Hobbit chiamati a portare l’Anello.
Raccontatelo come volete, nel tentativo stucchevole di ricondurlo a una narrazione asettica e informe, persino nello stravolgimento lessicale di certe traduzioni: la sua vita e il suo pensiero sono impressi e marchiati a fuoco nelle pagine più lette nel mondo dopo la Sacra Bibbia.
A chi verrà dopo di noi non chiederemo di interpretarlo, esercizio pericoloso e a volte irrispettoso, lo inviteremo semplicemente a leggerlo e immergersi nella magia del Fantastico.
Basta e avanza.
Buon compleanno, Professore.